La manutenzione e la cura delle canne fumarie e dei camini ci permette di salvaguardare il funzionamento degli impianti e prevenire i danni o malfunzionamenti ad essi associati.
Tra i prodotti di scarico generati dalle stufe a legna o a pellet si forma quella che è chiamata la fuliggine, ovvero un composto a base di catrame che tende ad addossarsi alle pareti della canna fumaria, causando, a lungo termine, il restringimento del diametro della stessa. Questo può provocare un rigetto del fumo all’interno delle abitazioni e nel peggiore dei casi portare ad intossicamenti o incendi. Per evitare tutto ciò è fondamentale ricorrere ad una corrente e corretta pulizia della canna fumaria.
Quando va eseguita?
Questo dipende soprattutto dalla frequenza di utilizzo delle stufe, ma è buona norma non superare i 12 mesi tra una pulizia e l’altra, e per gli ambienti riscaldati in modo più assiduo la frequenza di pulizia consigliata è quella di tre volte l’anno. Il periodo entro il quale effettuare la pulizia è indifferente, ma sarebbe meglio eseguirla nei mesi primaverili o autunnali. Quando però notiamo che dal condotto cade fuliggine, quando avvertiamo odore di bruciato o se riscontriamo presenza di fumo negli ambienti riscaldati, soprattutto quelli chiusi, è necessario e fondamentale richiedere un intervento immediato di pulizia della canna fumaria.
Da chi va eseguita?
Ovviamente è totalmente sconsigliato il fai da te: la normativa infatti prevede che nell’aggiornamento del libretto sia annotata una dichiarazione di conformità, rilasciabile solo ed esclusivamente da imprese iscritte e abilitate regolarmente alla Camera di commercio; la normativa prevede inoltre video-ispezione e prova di tenuta, una volta ultimato il lavoro. I tecnici specializzati, esperti del settore, provvedono ad ispezionare e pulire attentamente la canna fumaria, così da eliminare i depositi di fuliggine dati dalla combustione, agendo preventivamente e assicurando sia un buon funzionamento dell’impianto che la salute dei clienti.